Presentazione Accademia Castrimeniense
Sulla scia della Vetrina Castrimeniense, ricognizione artistica organizzata nel 2007 dall’Assessorato alla Cultura della Città di Marino, in occasione della 83ª Sagra dell’Uva, L’Accademia Castrimeniense, che prende il suo nome da Castrimoenium, L’antico oppidum su cui nel Medioevo è sorta la nostra città, apre oggi i propri battenti, prefiggendosi la promozione delle attività creative, con particolare riguardo alla pittura, alla scultura, al teatro, alla musica, alla danza, alla fotografia, al video, alla letteratura eccetera.
Perché questo proponimento? Non è soltanto interesse di parte a dettarlo, dal momento che noi ci dedichiamo a queste attività. C’è molto di più. Abbiamo la presunzione di credere che, nello smarrimento attuale, le capacità di rinnovamento proprie dello stato creativo siano una carta da tenere in grande considerazione. L’arte, infatti in tutte le sue ramificazioni, rappresenta innanzitutto un forte richiamo all’individualità. Non all’individualismo, o al soggettivismo, ovvero alla parte considerata in antitesi al tutto, bensì all’individualità intesa come tessera dell’immenso mosaico, come essere singolarmente dedito alla coralità. Ora, è facilmente intuibile quanto possa giovare in tempi di crisi; ed è questo il miracolo che l’arte può fare , purché chi vi si dedica ponga al centro dei propri interessi se stesso, il proprio essere, prescindendo dalle ideologie sociali e da ogni schematismo che vorrebbe rubarlo a se stesso, alla propria fede di partenza, di nascita, per assoggettarlo a programmi già fatti, plagiandone la personalità. Essere creativi vuol dire credere in se stessi(nel se stesso arcano,ovviamente) e dunque avere la forza di pensare in originale, anziché in fotocopia, come siamo abituati a fare.
Né questo significa disprezzare le tradizioni culturali, se è vero che i cosiddetti retaggi non vanno assorbiti pedissequamente, bensì rinnovati e ricreati in continuazione attraverso inesauribili atti di fede nell’umanità. Si dirà, a questo punto, che non tutti possono essere artisti, ed è vero; ma creativi si può essere in ogni sfera della vita, non soltanto nell’arte (anche se non c’è dubbio che le arti da sempre svolgono un ruolo di traino nell’ambito della creatività). Ed è questo l’impulso che umilmente vorremmo dare con la nostra attività.
Da sempre l’arte educa al bello, e la bellezza attrae non in quanto valore aggiunto alle cose, bensì in quanto valore che le cose hanno in sé e che ci sfugge nella vita d’ogni giorno, nella praticità. L’Arte, pertanto, è una (ri)scoperta, non un arbitrio o una bizzarria. L’Arte è invenzione nel senso etimologico del termine: invenire=trovare. Non, dunque, un creare dal nulla, ma uno svelare, unrivelare, un portare alla luce dalle profondità. Un vedere cose che esistono, ma che sono nascoste ad una vista esercitata soltanto sul lato superficiale della realtà. Una bellezza non arbitraria, pertanto; non illusoria o vana, ma profondamente connessa con la realtà. Una bellezza da evocare, da richiamare in causa, da riportare in patria.
L’Arte non è finzione, ma un tipo di comunicazione più autentico, che pretende un legame dicomunione tra gli uomini, non necessario per altri tipi di linguaggio. Tutto questo ci si deve aspettare dall’arte e dal lavoro creativo. Non è questa la sede per parlare dei programmi che potranno scaturire da tale impostazione e da tali contenuti. Diremo soltanto che molti di questi programmi saranno di natura strettamente culturale,mentre altri saranno di natura eminentemente sociale e pubblica, considerati i risvolti comunitari della creatività.
Franco Campegiani
Presidente
Accademia Castrimeniense
Stendardo con programma immagine di Luigi Marazzi
Copertina Catalogo immagine di Luigi Marazzi
Catalogo Presentazione Accademia Castrimeniense Onlus.